Il Fondo Pensioni CRF, dopo aver ricevuto la nostra richiesta di Referendum, si è trovato in difficoltà sia perché nel frattempo vi era stata la fusione con la Capogruppo Intesa Sanpaolo, e sia soprattutto perché non era stato mai emanato un Regolamento integrativo dello Statuto che stabilisse una disciplina dello svolgimento del Referendum.
Il Fondo CRF ha ritenuto quindi di predisporre dapprima un Regolamento, chiedendo i necessari pareri legali, e poi di ricevere le nostre firme.
L’Associazione ha sollecitato il Fondo, che poi ha comunque ritirato le firme da noi raccolte, riservandosi di controllarle.
Ovviamente noi non abbiamo nessun problema ad accettare qualsiasi esame delle nostre firme, sia perché sono state ovviamente raccolte in totale correttezza, e sia perché anche l’eventuale esclusione di alcuni nominativi (per decesso od altro) non avrebbe alcun rilievo pratico, poiché sono sufficienti 500 firme e noi ne abbiamo raccolte n. 1361.
Può darsi quindi che alcuni dei firmatari si vedano richiedere dal Fondo la conferma della loro firma, ed in questo caso non dovranno fare altro che confermare con serenità la loro firma per richiedere il Referendum insieme ai loro Colleghi.
Per quanto riguarda il nuovo Regolamento osserviamo che peraltro, come si legge sul sito del Fondo, pare che valga essenzialmente per il futuro, poiché ha la finalità di “disciplinare le modalità con cui dovranno tenersi futuri Referendum tra gli iscritti”.
Il testo del nuovo Regolamento è scaricabile sul nostro sito cliccando qui.
L’ Associazione Pensionati CRF si riserva ogni futura valutazione su questo Regolamento, insieme al suo Avvocato di fiducia, l’Avv. Michele IACOVIELLO.
In particolare il nuovo Regolamento prevede, sia pure per i futuri Referendum, che tutte le firme degli iscritti debbano essere autenticate da un Notaio.
Senonchè, con evidente contraddizione, quando gli iscritti firmano per la presentazione delle liste elettorali, le loro firme NON vanno autenticate.
Non si comprende come le stesse firme sono da considerarsi sicuramente autentiche per le liste elettorali ed al contrario non sarebbero autentiche per richiedere un Referendum (salvo attestazione di un Notaio).
Vi terremo informati degli sviluppi.
Per trasparenza verso i nostri iscritti, riportiamo integralmente lo scambio di lettere intercorse fra l’Associazione ed il Fondo Pensione CRF.
Indice dell'articolo:
LO SCAMBIO DI LETTERE INTERCORSO FRA L’ASSOCIAZIONE ED IL FONDO
Mittente: “pensionaticariflor@pec.it” <pensionaticariflor@pec.it>
Data: 07/07/2019, 19:17
Oggetto: Osservazioni sulla modalità di presentazione delle firme per la nostra richiesta di referendum
A: fondoprev@pec.carifirenze.it
– Al Fondo Pensione Integrativo CR Firenze
– Ai singoli Consiglieri
– Al Collegio Sindacale
– Al Responsabile del Fondo
La scrivente Associazione Pensionati CR Firenze inoltra la presente lettera nella sua qualità di soggetto promotore della richiesta di Referendum sottoscritta da n. 1362 iscritti.
Con PEC del 12 febbraio 2019, ore 17,25, la scrivente Associazione Pensionati aveva chiesto al Fondo di fissare la data e l’ora per la consegna delle firme e dei documenti di identità dei richiedenti. Veniva altresì inviata separatamente, nello stesso giorno, l’anagrafica dei firmatari per agevolare le operazioni di controllo sulla qualità di iscritto al fondo da parte dei firmatari.
In mancanza di risposta da parte del Fondo, veniva inviato tramite PEC un sollecito in data 7 marzo 2019.
Spiace dover constatare a tutt’oggi la mancanza di qualsiasi riscontro.
Giunge però notizia di una possibile volontà del Fondo di innovare, e con efficacia retroattiva, la fattispecie del referendum propositivo già previsto dall’art. 7 dello Statuto che così recita:
Il Consiglio […] “sottopone a referendum le eventuali richieste di modifiche dello Statuto presentate da almeno 500 iscritti, previo assenso del CdA della Cassa.”
E’ invece evidente quantomeno che:
- Qualsiasi modifica normativa non potrebbe che avere efficacia per il futuro e non certo per il passato
- Qualsiasi modifica proposta avrebbe natura di modifica statutaria (non prevedendo l’art. 7 alcun rinvio ad un successivo Regolamento), con tutte le implicazioni sulla necessità di approvazione dapprima tramite referendum e successivamente con Delibera della Covip.
In particolare sembrerebbe che si sia manifestata da parte di taluni la volontà di richiedere – ora per allora – la autentica delle firme dei richiedenti.
Questa innovazione sarebbe palesemente illegittima per i seguenti principali motivi:
- Avrebbe un’indebita efficacia retroattiva rispetto alle firme già raccolte
- Non è prevista assolutamente dall’art. 7 dello Statuto, né per analogia di alcuna altra fonte
- Non corrisponde neppure alla prassi finora seguita della Banca e dal Gruppo Intesa, ove mai si sono richieste le firme autenticate, neppure per la presentazione delle liste elettorali per il Consiglio (ancora da ultimo per la recente elezione del Fondo di Gruppo).
- E’ contraria ai principi generali desumibili dalla legge.
In particolare evidenziamo che lo stesso Regolamento Elettorale (emanato su rinvio specifico da parte dello Statuto, all’art. 12, comma 2), non richiede alcuna autentica, ma solo l’allegazione di un documento di identità.
Questo è il tenore letterale dell’art. 2 del Regolamento:
“Ciascuna candidatura deve indicare chiaramente cognome, nome, codice fiscale, luogo e data di nascita dei candidati e deve essere sottoscritta dai proponenti iscritti al Fondo aventi diritto che, accanto alla firma, debbono indicare in maniera leggibile il proprio cognome, nome, codice fiscale, tipo e numero di un documento di identificazione. Ogni candidato dovrà sottoscrivere per accettazione la propria candidatura completandola con nome, cognome, indirizzo, codice fiscale tipo e numero di un documento di identificazione”.
E’ esattamente quanto fatto dai firmatari, che anzi hanno fatto ancora di più, poiché non si sono limitati ad indicare i soli estremi del loro documento di identità, ma ne hanno allegato la fotocopia proprio per consentire anche la verifica della conformità della firma.
Non si vede proprio perché la modalità minima considerata valida per presentare le candidature debba poi invece essere considerata inattendibile, benchè rafforzata, per la richiesta di referendum.
Il Fondo ha avuto a disposizione cinque mesi per valutare l’elenco dei firmatari, ed eventualmente verificare presso di essi la effettività della firma. Nessun rilievo ci è stato fatto.
Il Fondo avrà ancora la possibilità, dopo la consegna delle firme e dei documenti di identità, di effettuare a campione degli ulteriori controlli, sia in base alla firma apposta sui documenti consegnati in copia, e sia tramite richiesta diretta agli interessati.
Non abbiamo nessun timore di questi controlli, poiché l’Associazione Pensionati ha agito con il consueto scrupolo, come per le precedenti raccolte delle firme elettorali, e mai finora ha dato luogo a problemi.
Aggiungiamo ancora che quanto qui sostenuto corrisponde ai principi vigenti per legge (DPR 28/12/2000 n. 445, art. 38):
“Art. 38 – (L-R) Modalità di invio e sottoscrizione delle istanze
3. Le istanze e le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà da produrre agli organi della amministrazione pubblica o ai gestori o esercenti di pubblici servizi sono sottoscritte dall’interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore. La copia fotostatica del documento è inserita nel fascicolo. La copia dell’istanza sottoscritta dall’interessato e la copia del documento di identità possono essere inviate per via telematica”.
Poiché il Fondo rientra certamente nella categoria dei “gestori o esercenti di pubblici servizi” (anche in considerazione della sua origine, tuttora rilevante, di Fondo obbligatorio ex esonerativo), è evidente che tali norme siano direttamente applicabili o comunque siano espressioni di un principio generale.
Aggiungiamo ancora che l’Associazione Pensionati, tramite i suoi volontari, ha certamente sgravato gli uffici del Fondo da un pesantissimo incombente, sollevandoli dall’onere di dover ricevere presso la sua sede ciascun firmatario per far apporre la firma in presenza di un suo addetto.
Si resta quindi finalmente in attesa di una pronta indicazione sulla data di presentazione delle firme, con le stesse modalità del Regolamento Elettorale.
In difetto, considerato il lungo periodo trascorso, e la mancanza di qualsiasi riscontro, ci si riserva la segnalazione alla Covip ed ogni azione nelle sedi giudiziarie competenti.
Nella speranza di non dover arrivare a tanto, si porgono i migliori saluti.
Associazione Pensionati CR Firenze
Il Presidente
Roberto GATTAI
Mittente: <fondoprev@pec.carifirenze.it>
Data: 16/07/2019, 11:24
Oggetto: RE: Osservazioni sulla modalità di presentazione delle firme per la nostra richiesta di referendum
A: “pensionaticariflor@pec.it”
Facciamo riferimento alla vostra del 7 luglio u.s. inviata a mezzo PEC, evidenziando preliminarmente che la redazione di un Regolamento per lo svolgimento del Referendum si è resa necessaria in quanto l’art. 7 dello statuto del Fondo di Previdenza non stabilisce le modalità di svolgimento del Referendum ivi previsto. Pertanto, il Consiglio di Amministrazione, nell’adempimento delle proprie funzioni ed in analogia con quanto avvenuto per il Regolamento elettorale e per gli altri Referendum tenuti nel corso della vita dell’Ente, nella seduta del giorno 8 luglio 2019 ha approvato un Regolamento che disciplina le modalità con cui dovranno tenersi eventuali futuri Referendum tra gli iscritti.
Il documento approvato nella citata seduta consiliare non disciplina la raccolta delle firme sulle proposte di modifica statutaria con efficacia retroattiva, ma indica come dovranno essere raccolte in futuro affinché sia assicurata, nell’interesse anche degli iscritti, la certezza della loro provenienza: non incide dunque in modo restrittivo sull’istituto previsto dall’art. 7 dello statuto, ma ne garantisce, piuttosto, l’attuazione e l’effettività.
Circa le firme già raccolte e di cui viene fatta menzione nella Vostra missiva, il Fondo di Previdenza, peraltro coerentemente con quanto da Voi stessi prospettato, una volta ricevuti i documenti effettuerà opportune verifiche mediante richiesta diretta agli iscritti che risultano firmatari della proposta referendaria.
A tal riguardo, al fine di dare avvio, secondo quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta dell’8 luglio u.s., al procedimento di verifica volto a “ratificare” la raccolta delle firme già effettuata, Vi informiamo che la consegna dei moduli contenenti le firme degli iscritti al Fondo di Previdenza per il Personale della Cassa di Risparmio di Firenze ed aventi ad oggetto la richiesta di modifica dello statuto dell’Ente, potrà avvenire presso la sede del Fondo di Previdenza, in Firenze, Via Carlo Magno 7, in orario di ufficio.
Cordiali Saluti
Fondo di Previdenza per il Personale della Cassa di Risparmio di Firenze
Mittente: “pensionaticariflor@pec.it”
Data: 12/09/2019, 18:00
Oggetto: Re: POSTA CERTIFICATA: RE: Osservazioni sulla modalità di presentazione delle firme per la nostra richiesta di referendum
A: fondoprev@pec.carifirenze.it
Buongiorno,
Riscontriamo la Vs. PEC sottostante del 16 luglio 2019 per precisarvi quanto segue:
Prendiamo atto della volontà del Fondo di emanare il Regolamento in tema di raccolta di firme per il referendum, e del fatto che tale Regolamento “indica come dovranno essere raccolte in futuro [le firme] affinché sia assicurata, nell’interesse anche degli iscritti, la certezza della loro provenienza”
Ci riserviamo ogni valutazione dopo aver preso visione del suo testo, evidenziando fin d’ora che tale “certezza della loro provenienza” difficilmente potrà essere diversa fra la raccolta delle firme per le elezioni dei Consiglieri e quella per il referendum.
Per quanto attiene alla consegna delle firme già raccolte, si resta in attesa di una Vs. convocazione, con indicazione della data e dell’ora della consegna, nonchè della persona da Voi incaricata di ricevere le suddette firme.
Con i migliori saluti.
Associazione Pensionati della Cassa di Risparmio di Firenze
Il Presidente Roberto GATTAI
Mittente: <fondoprev@pec.carifirenze.it>
Data: 16/09/2019, 16:57
Oggetto: RE: Re: POSTA CERTIFICATA: RE: Osservazioni sulla modalità di presentazione delle firme per la nostra richiesta di referendum
A: “pensionaticariflor@pec.it”
Facciamo riferimento alla vostra del 12 settembre u.s. inviata a mezzo PEC e Vi informiamo che il Regolamento per lo svolgimento del referendum è pubblicato sul sito web del Fondo https://www.fondoprevcrfirenze.it/ (DOCUMENTI – REGOLAMENTI).
La consegna della documentazione contenente le firme degli iscritti per la richiesta di modifica dello statuto dell’Ente, potrà avvenire, come già comunicato, presso la sede del Fondo di Previdenza, in Firenze, Via Carlo Magno 7, portineria Intesa Sanpaolo, in orario di ufficio (8.30 – 12.30, 13.30 – 17.00); il personale della Segreteria del Fondo potrà ricevere la documentazione e rilascerà apposita ricevuta.
Cordiali Saluti
Fondo di Previdenza per il Personale della Cassa di Risparmio di Firenze
Il 16/10/2019 08:57, crf.fondoprevidenza@carifirenze.it ha scritto:
In riferimento alla consegna dei documenti avvenuta in data 10 ottobre 2019 da parte del sig. Roberto Gattai, come richiesto, si comunica che dopo la prima spunta i 15 faldoni risultano contenere 1361 richieste di modifiche statutarie.
[omissis: segue un elenco di nominativi di deceduti]
Cordiali Saluti
Fondo di Previdenza per il Personale della Cassa di Risparmio di Firenze