I tagli delle pensioni del 2019 sono stati denunciati alla Corte Costituzionale


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Ottime notizie contro i tagli delle pensioni 2019: i primi Giudici che si sono occupati della questione hanno già ritenuto che nella legge ci siano dei vizi di incostituzionalità e hanno chiesto l’intervento della Corte Costituzionale.

Nei giorni scorsi la Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale chiedendo il suo intervento, con l’Ordinanza n. 6 del 2019 (clicca qui)

Viene così sconfessata la linea di tutti i Governi di continuare ad usare i pensionati come un bancomat, perché è il modo più facile per fare cassa per lo Stato.

La Corte Costituzionale ora si occuperà di due diversi aspetti:

  1. Taglio della perequazione per gli anni 2019 /21: per tre anni la perequazione sarà fortemente ridotta, come abbiamo spiegato nell’apposito articolo del nostro sito consultabile cliccando qui.
    Gli interessati sono tutti coloro che percepiscono una pensione netta mensile complessiva superiore ad € 1.254,36 (pari ad € 1.522,27 lordi).
  2. Contributo di solidarietà sulle pensioni più elevate per gli anni 2019 / 23: per 5 anni coloro che si erano guadagnati con i loro contributi una pensione elevata verranno falcidiati in misura assai consistente, dal 15% fino al 40%.
    Gli interessati sono tutti coloro che percepiscono una pensione netta mensile complessiva superiore ad € 4.973,08 (pari ad € 7.692,31 lordi).
    Si tratta di una decurtazione già dichiarata incostituzionale in passato e che colpisce i soli pensionati e non le altre categorie di percettori di reddito elevate.

Altre Ordinanze di rimessione alla Corte Costituzionale saranno emanate presumibilmente a breve termine.

L’Associazione Pensionati è a disposizione dei suoi iscritti per ogni chiarimento.